29 aprile 1900 – 29 aprile 2020
Centoventi anni fa esatti, il 29 aprile 1900, la Banda Bignardi di Monzuno veniva ufficialmente inaugurata. Ne abbiamo notizia della stampa dell’epoca, il Giornale dell’Emilia, in una corrispondenza datata 3 maggio, ce ne fornisce un dettagliato resoconto.
Da allora la Banda ha sempre scandito il passare, il più delle volte gioioso e spensierato, talvolta preoccupato e tragico, della vita civile, sociale e religiosa del nostro paese e di una ampia zona del nostro appennino.
Grazie a persone illuminate, generose, disinteressate, decise ed appassionate, a istituzioni lungimiranti e fiduciose, la sua attività non si è mai interrotta, se non nei momenti più difficili e duri, vissuti durante i due conflitti mondiali.
Ora stiamo attraversando un periodo ugualmente carico di dolore e incertezza, dove il buio sembra prevalere sulla luce, una situazione che non credevamo nemmeno immaginabile fino a poche settimane fa. Anche solo cercare di intravedere uno spiraglio di futuro, in questo momento, può apparire un esercizio carico di incognite.
Abbiamo quindi dinanzi a noi una sfida enorme: preservare un patrimonio di umanità immenso ed incommensurabile, il cui valore non è valutabile materialmente. Per constatarne la grandezza o soppesarne l’entità, non possiamo adoperare i metri ed i parametri soliti, con i quali siamo abituati, normalmente, a “prendere le misure”.
Per riuscire in questo, però, dobbiamo essere all’altezza di chi ci ha preceduto ed ognuno di noi portare il proprio “mattoncino”, il proprio contributo, chi più grande, chi più piccolo, in base alle possibilità e disponibilità di ognuno di noi.
Una sfida che potremo vincere solo se saremo uniti e convinti di questo, se saremo sempre capaci di guadagnarci la fiducia, la stima e l’aiuto dei nostri sostenitori, delle tante persone ed istituzioni che a vario titolo sono coinvolte nelle nostre attività. Se avremo la capacità di non venire mai meno alle intenzioni, alla volontà, ai desideri caparbi e forti del nostro cuore, che abbiamo riposto lì ed imparato ad amare proprio grazie a chi prima di noi ha creato ed amato tutto questo e ci ha lasciato questa bellissima, impegnativa, inestimabile eredità.
So che con l’aiuto di tutti ce la faremo e che le nostre note torneranno presto a riempire ed arricchire le nostre vite.
Buon 120esimo compleanno, Banda Bignardi!
Alberto Marchi